Fin da bambini ci viene detto che la “vera bellezza” è quella interiore ed è anche in virtù di questo che molti considerano superficiale la cura dell’aspetto fisico e giudicano duramente chi decide di modificare il proprio corpo. Senza nulla togliere a questa corrente di pensiero, è da dire, però, che il nostro aspetto fisico spesso determina come ci sentiamo e come ci relazioniamo con gli altri.
Preoccuparsi della propria immagine non è da vanesi e narcisi; è infatti naturale per tutti prestare attenzione al proprio aspetto e sforzarsi di renderlo il più piacevole possibile.
Siamo esseri sociali per natura, il nostro aspetto è il nostro biglietto da visita al mondo. Nel relazionarsi con la società e con se stessi, il desiderare di apparire al meglio è comune a uomini e donne di ogni età; dietro al bisogno di eliminare piccoli e grandi difetti estetici, esistono dinamiche psicologiche legate ai bisogni di approvazione e autostima. Ciò che viene percepito come difetto fisico, può provocare un disagio e un’insoddisfazione notevole, a volte, tanto grandi da rendere difficile esprimere le proprie potenzialità e il proprio essere.
Un intervento chirurgico con aspettative realizzabili può contribuire al benessere emotivo e mentale, restituendo la sicurezza e la stima di sé.
Il candidato ideale agli interventi di chirurgia estetica è una persona che prova un reale disagio legato a un determinato difetto fisico e ha, nei confronti delle procedure chirurgiche, un sano atteggiamento realistico. Avere aspettative concrete e realistiche è infatti di fondamentale importanza.
La visita preoperatoria è indispensabile proprio perché consente al chirurgo, attraverso l’ascolto del paziente, di capire quelli che sono i suoi desideri, ovvero quello che nella sua mente è ancora soltanto un’idea, per riuscire a trasformarla in forme armoniose. È dovere del chirurgo guidare il paziente e indirizzarlo verso il trattamento più utile, spiegandogli con chiarezza ciò che può attendersi dall’intervento. Tutti i pazienti che fissano un incontro con un chirurgo plastico sono spinti da un’insoddisfazione legata alla propria fisicità, ma un professionista esperto deve saper distinguere un disagio sano da uno di tipo patologico; in quest’ultimo caso, infatti, sarebbe impossibile raggiungere il completo benessere atteso e desiderato.
L’impatto della chirurgia estetica sul benessere psicologico può essere positivo fintanto che aiuti a migliorare l’immagine che la persona ha di sé. In altre parole, è indicato quando si tratta di un trattamento estetico altamente desiderato volto a risolvere un complesso fonte di disagio e sofferenza, non certo quando esistono motivi molto più profondi alla base di una bassa autostima e insoddisfazione esistenziale. Questo perché bellezza e psiche sono intrinsecamente legate: la bellezza illumina la psiche.
Un approccio sano agli interventi di chirurgia estetica non rende una persona innaturale e poco autentica, perché “la vera autenticità non sta nell’essere come si è, ma nel riuscire all’assomigliare il più possibile al sogno che ha si ha di se stessi”